Il linguaggio vago ed ipnotico
Parlando spesso con clienti, conoscenti e amici riguardo le tecniche di visualizzazione, o di ipnosi senza trance, trovo spesso resistenze e rifiuti sul tema.
Questo rifiuto si manifesta solitamente davanti alla parola “ipnosi”.
Eppure veniamo in contatto con questa tipologia di comunicazione “ipnotica” più di quanto ci possiamo immaginare.
Qualche anno fa fui invitato a sorpresa (quasi una forma d’inganno) a una serata per “imprenditori” o per chi voleva costruirsi un futuro “imprenditoriale”..
Già in questa vaghezza comunicativa iniziavano i presupposti di suggestionabilità e persuasione.
Una volta arrivato nel luogo dell’evento, iniziarono tutta una serie di azioni e comunicazioni volte a incrementare l’effetto suggestivo e persuasivo, dall’ambiente curato, dall’ostentazione opulenta degli organizzatori e dal numero di persone presenti, non tutti erano clienti, anzi una buona parte era staff che si prestava a cliente.
Lo schema comunicativo iniziava con immagini proiettate a video, ricche di luce con testimonianze vere, EVOCATIVE e quasi inconfutabili sostenute da professori e luminari della scienza, ma sempre e comunque vaghe, non direttamente specifiche a quello che più avanti sarebbe stato presentato ..
Si proseguiva poi con dei comandi semplici (induzioni) che portavano l’attenzione al prodotto che era presente sulla sedia a fianco di ogni partecipante, fino a che in una danza tra immagini, teorie e comandi si arrivava all’esperienza diretta di GRUPPO nel provare il prodotto e vivere la sensazione e il gusto mentre ne venivano decantate le lodi.
Bene nessuno era visivamente in trance, nessuno era in uno stato di zombie o era addormentato, ma il 98% dei partecipanti assaggiò il prodotto e rimase fino alla fine uscendo con 500 € di prodotti in mano.
La pubblicità a cui siamo soggetti ogni giorno sui social, in tv, in queste serate a tema e in molto altro sono un classico esempio di ipnosi senza trance a cui veniamo sottoposti inconsapevolmente e che a volte mirano alla manipolazione anziché alla persuasione e hanno fini non sempre etici.
Se usato eticamente e correttamente, può essere molto efficace in una sessione di counsel coaching e/o di psicoterapia.
Ti invito ad approfondire questo argomento anche per riconoscere questa tipologia di comunicazione e decidere cosi quando è il caso di difenderti e quando invece dare modo che ti venga in aiuto.